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MLO Bergamo (Italia Nord): Incontro di formazione

Don Tirello ricorda San Luigi Orione

Ogni mese, nell’ambito delle attività di animazione del Centro Don Orione di Bergamo, dedichiamo un incontro volto a far conoscere la figura del Santo Fondatore.

Il MLO, con il prezioso ausilio storico e il supporto motivazionale di don Andrea Curreli, a maggio 2014, in concomitanza con il decennale della canonizzazione di San Luigi Orione, ha iniziato a proporre il filmato a colori raccontato dallo scrittore Ignazio Silone. Poi mese per mese si è continuato il racconto della vita del nostro Santo, alla luce della biografia redatta da don D. Sparpaglione. Nel mese di febbraio nel giorno della festa del Malato (11 febbraio) è stato presentato il filmato storico in bianco e nero relativo al periodo 1935-40 realizzato dal “Centro Italiano Addestramento Cinematografico” (CIAC.) dell’Opera Don Orione in Roma.

Nel mese di marzo, approfittando della presenza a Bergamo di don Giuseppe Tirello abbiamo chiesto a lui la testimonianza della sua conoscenza personale di San Luigi Orione.

 L’incontro sulla conoscenza della figura di San Luigi Orione che si svolge mensilmente al Centro Don Orione di Bergamo, questo mese (marzo 2015) ha avuto come protagonista il sacerdote orionino don Giuseppe Tirello che a 13 anni ha potuto godere lungamente dell’esperienza diretta col Santo Fondatore.

Anche lui piemontese, è nato in un paese dell’astigiano dove lo stesso Luigi Orione da ragazzino era passato aiutando il papà Vittorio nel suo duro mestiere di selciatore di strade.

Davanti ad un pubblico attento di ospiti, volontari, parenti ed amici, don Giuseppe, che è ancora oggi pieno di vitalità nonostante i suoi quasi 94 anni, ha raccontato per una buona ora i suoi ricordi personali su San Luigi Orione, vissuti da seminarista al Paterno di Tortona dal 1937 al 1940.

Ricorda che lui piccolino, lo ha ascoltato dal primo banco della chiesa del Paterno dove spesso don Orione con grande ardore dava la “buonanotte” ai suoi ragazzi.

Poi… la rappresentazione del Presepio Vivente a Novi Ligure dove i chierici hanno figurato da Angeli e pastori. Don Orione stesso ne era l’ideatore ed il regista… e animava il popolo alla preghiera.

Ricorda anche le vibranti Via Crucis durante la Quaresima. Ma soprattutto sottolinea che la forza e l’ardore di grande apostolo e predicatore del popolo, don Orione lo attingeva dall’Eucaristia!

Don Orione è stato veramente “uomo eucaristico”.

Dopo la cosiddetta “buonanotte” (pensiero serale) ai suoi ragazzi, don Orione si inginocchiava davanti all’altare e iniziava i suoi colloqui meditativi con Gesù nel tabernacolo per condividere il peso straordinario dei problemi della Congregazione. Spesso lo ritrovavano lì al mattino ancora in preghiera. Dopo una notte passata davanti all’Eucaristia, don Orione partiva con le idee chiare ed era pieno di amore di Cristo.

E quando il 12 marzo di 75 anni fa don Orione è morto, l’allora chierico Giuseppe si trovava a Bra in provincia di Cuneo per l’ultimo anno del liceo. Voleva andare al funerale del Padre Fondatore e, pur senza soldi per il biglietto del treno, insieme ad altri 12 seminaristi, si organizza prendendo a prestito, nel paese di Bandito, delle vecchie biciclette da donna, dato che allora già portavano la lunga talare nera.

Hanno pedalato per 80 chilometri durante tutto il giorno per raggiungere Tortona ed esserci ai partecipatissimi funerali. L’insolito evento è stato ribattezzato il “giro d’Italia dei preti” dalla gente che li aveva visti passare.

Diventato sacerdote, don Tirello ha svolto il suo ministero laddove i superiori lo hanno inviato.

A 63 anni gli viene chiesto di partire per la Giordania dove lui, che conosceva bene l’inglese, ha accettato il compito di aprirvi una Casa orionina: una Scuola di Arti e Mestieri per giovani poveri e non solo giordani.

Sono stati anni duri nel deserto… ma è riuscito ad aprire una grande e bella Scuola per 500 ragazzi, Istituto scolastico ben apprezzato dallo stesso Stato giordano che lo ha riconosciuto come College.

In Giordania ora l’opera orionina continua con altri confratelli che oltre agli studenti raccolgono profughi, specialmente cristiani, scappati per la guerra dalla vicina Siria e Iraq.

È uno tra i segni nel mondo dell’Opera di Carità iniziata da Don Orione che si definiva “un cuore senza confini”!